Psicologa e psicoterapeuta

Le emozioni umane trattate dalla psicologa specializzata in Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Riceve per appuntamento a MONTEBELLUNA, un tranquillo paese in provincia di Treviso prossimo alle provincie di Padova e Vicenza.

Emozioni umane

Quali Emozioni umane e quale aiuto da la psicologia

RABBIA - ANSIA - TRISTEZZA - VERGOGNA - SENSO DI COLPA

Sono normali emozioni umane, ma se sono intense o frequenti, cioè esagerate possono rovinare la vita lavorativa ed affettiva della persona e di chi le sta vicino. In genere la persona ritiene che la sua reazione emotiva sia giustificata, e il problema spesso viene rilevato dagli altri e negato energicamente dall'interessato.

Le cause possono essere: - un comportamento non adeguato; - convinzioni non adattive; - un Disturbo di Personalità, quello che spesso viene chiamato "un brutto carattere".

Se la persona si rende conto di avere un problema di questo tipo, una psicoterapia può essere la soluzione definitiva o perlomeno un grande aiuto ma sono pochissime le psicoterapie di efficacia scientificamente testata.

La psicologia

La psicologia è la scienza che studia i processi psichici, mentali, e cognitivi nelle loro componenti consce e inconsce, attraverso l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale. Tale studio riguarda quindi i processi cognitivi e intrapsichici dell'individuo, il comportamento umano individuale e di gruppo, e i rapporti tra il soggetto e l'ambiente.

Attualmente la psicologia è una disciplina composita; i suoi metodi di ricerca sono sperimentali (di laboratorio o sul campo) oppure etnograficamente orientati (ad esempio: alcuni approcci della psicologia culturale); hanno una dimensione individuale (ad esempio: studi di psicofisica, psicoterapia individuale, ecc.) oppure una maggiore attenzione all'aspetto sociale e di gruppo (ad esempio: lo studio delle dinamiche psicologiche nelle organizzazioni, la psicologia del lavoro, ecc.).
Queste diversità di approccio hanno prodotto diverse sottodiscipline psicologiche, con differenti matrici epistemologico-culturali di riferimento. In particolare l'uso del metodo scientifico in taluni ambiti si evidenzia nell'osservazione/misurazione dall'esterno dei fenomeni psichici-cognitivi e all'uso congiunto della statistica come strumento di analisi dei dati rilevati.

La psicologia si differenzia dalla psichiatria, che è una disciplina medica, focalizzata sull'intervento di tipo farmacologico in merito ai disturbi psicopatologici, in comune però con la psicologia clinica e i relativi interventi psicoterapeutici. Il termine "psicologia” deriva dal greco psyché (ψυχή) = spirito, anima e da logos (λόγος) = discorso, studio. Letteralmente la psicologia è quindi lo studio dello spirito o dell'anima.

Il significato del termine, introdotto durante il XVI secolo, rimase immutato fino al XVII secolo, quando assunse il significato di "scienza della mente". Negli ultimi cento anni, il significato del termine è cambiato ulteriormente adeguandosi alle nuove prospettive e alla moderna metodologia.
È interessante segnalare che iconograficamente psyché (ψυχή) può essere interpretato come farfalla: molte decorazioni di antichi vasi greci raffigurano con l'immagine di una farfalla lo spirito (anima) che esala nell'istante della morte. Il termine "psicologia", nella forma latina psychologia fu probabilmente introdotto nel 1520, anche se nei suoi scritti non compare, dall'umanista Filippo Melantone. Il termine appare (nella forma greca psychologia) nelle opere dei suoi discepoli Rodolfo Goclenio (Psychologia, hoc est de hominis perfectione, 1597) e Othone Casmanno (Psychologia anthropologica; siue animae humanae doctrina - Psicologia" href="/index.php">Psicologia antropologica, o la conoscenza dell'anima umana, Hanau, 1594).

Recenti ricerche hanno però individuato un uso del termine nell'umanista dalmata Marcus Marulus (Psychologia de ratione animae humanae, 1511-1518), sebbene non sia chiaro il significato della parola usata in quel tempo. Il termine "psicologia" divenne popolare nel Settecento, grazie al tedesco Christian Wolff, che lo utilizzò nel titolo di due sue opere: Psychologia empirica (1732) e Psychologia rationalis (1734). Con queste opere Wolff fece distinzione tra psicologia empirica e psicologia filosofica: la prima cercava di individuare dei princìpi che potessero spiegare il comportamento dell'anima umana, la seconda indagava sulle facoltà dell'anima stessa. Successivamente, Kant criticò questa distinzione, affermando che non poteva esistere una psicologia razionale. Tuttavia Kant accettò la validità della psicologia empirica, anche se non la considerava scienza esatta per il fatto che, mancando la forma a priori dello spazio, era impossibile applicare la matematica ai fenomeni psichici. Con Kant si posero le basi di una psicologia non più puramente filosofica, ma costruita con criteri empirici.